radicchio
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La torre Grande

All'interno del recinto della chiesa di S. Maria Antica è l'arca di Mastino II Della Scala (1308 - 1351; Signore di Verona dal 1329 alla morte), originariamente dipinta e dorate, che presenta sul coperchio dell'urna la statua giacente del defunto.

Cenni Storici

La torre Grande faceva parte dell'opera militare d'epoca feudale chiamata il " serraglio veronese". La costruzione di questa struttura difensiva fu iniziata da Ezzelino Da Romano e portata a termine, tra il 1345 e il 1355, sotto le Signorie di Mastino II e Cangrande II della Scala. Trasformata nei secoli successivi in torre campanaria è crollata la mattina del 21 gennaio 1977

Tratto delle fondamenta del "serraglio veronese"

Tratto delle fondamenta del "serraglio veronese" (1345-1355), venute alla luce durante i lavori di scavo per la nuova circonvallazione di Valeggio s.M. nell'estate del 2000. L'alta cortina merlata (8 mt.) con "muro a scarpa" tipico delle costruzioni medievali, aveva uno sviluppo di circa 16 Km. ed era intervallata da torresini e protetta da un fossato. Univa fra loro le piazzaforti di Borghetto, Valeggio, Gherla e Villafranca. Dai primi anni del 1400 e fino alle Guerre d'Indipendenza del 1800, breccia dopo breccia, il muro del serraglio è stato abbattuto per consentire agli eserciti libertà di manovra.

Ezzelino III da Romano (Onara 25.4.1194 – Soncino 1.10.1259).

Ezzelino III da Romano

Figlio di E. II da Romano, erede nel 1223 dei feudi paterni, fu tra i principali sostenitori in Italia dell’Imperatore Federico II di Svevia (www.stupormundi.it), di cui sposò la figlia Selvaggia (1238) e dal quale fu più volte appoggiato nell’ampliamento dei propri domini.
Impadronitosi di Verona e Bassano (1232), ottenne dall’Imperatore Vicenza (1236), conquistò Padova e Treviso (1236-37).
Impostosi come capo del partito ghibellino fu scomunicato da Innocenzo IV (1254), fu poi sconfitto a Cassano d’Adda (1259) dalla lega guelfa comandata da Martino Della Torre; ferito e prigioniero, si lasciò morire.
Accusato di efferatezze ed eresia, nella tradizione letteraria è dipinto come feroce tiranno.